martedì 8 aprile 2014

io e l'alimentazione


Da qualche anno ho cambiato alimentazione e a poco a poco anche la mia famiglia ha seguito il mio percorso.
L'ho fatto perché sentivo che c'era qualcosa che non andava, e anche perché ho voluto sperimentare su di me il beneficio di una alimentazione più corretta e bilanciata.
Da anni leggo su questo tema, in particolare sull'indice glicemico, sull'eccesso di consumo di proteine animali e di zucchero raffinato, e sulle carenze vitaminiche.
In questo percorso ho incontrato un sacco di persone differenti, che mi hanno aiutato a capire meglio. Per esempio il mio medico di famiglia che pur essendo formata alla medicina allopatica occidentale ha studiato anche omotossicologia e si tiene informata su tanti temi. Non l'ho mai trovata impreparata sulle questioni che ho sollevato, e questo mi è servito a sentirmi meno sola.
Ho poi incontrato una consulente Kousmine, con cui mi incontro spesso per rivedere alimentazione e a cui chiedo consiglio su varie faccende di salute.
E soprattutto ho avuto (ed ho) la curiosità di cercare, di leggere, di approfondire. Oggi mangio molta più verdura, cotta e cruda, molti più cereali integrali e in chicco, niente farine raffinate e poche anche integrali, molti legumi, pochissima carne (1 pasto a settimana) e poco pesce (2 pasti a settimana). Oggi posso dire che sono molto convinta del potere curativo della alimentazione, perché penso che il nostro corpo sia una macchina perfetta, che non trattiamo abbastanza bene per funzionare alla perfezione. Questo non vuol dire che con l'alimentazione si curano tutti i mali, ma che mantenendo una buona alimentazione e un corretto stile di vita si mantiene un organismo maggiormente in grado di affrontare le eventuali malattie, e spesso di combatterle efficacemente coi propri anticorpi.
So che non siamo tutti pronti a cambiare alimentazione, ad abbandonare vecchie abitudini e non me ne stupisco, essendo io stessa assai diversa da soli 4 anni fa. Ma mantenere la mente aperta ai cambiamenti è di solito una buona premessa per cambiare, spesso anche senza che ce ne accorgiamo davvero, come quando si cammina e passo dopo passo non ci rendiamo conto di avere percorso una certa distanza. E' solo guardandoci indietro che ci risulta evidente quanta strada abbiamo percorso.
E' così che mi sento io adesso, come colui che si guarda indietro, ma poi ritorna a vedere l'orizzonte e prosegue, con calma, a camminare. Ho ancora tanta strada davanti a me.


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